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John Locke

JOHN LOCKE

John Locke sviluppa la sua teoria politica a partire dalle riflessioni di Hobbes, per poi però giungere a conclusioni opposte.

 

Egli si chiede:

 

1) quali sarebbero i rapporti fra gli uomini in uno stato di natura, ovvero in uno stato senza leggi

2)di quali diritti godrebbe l’uomo in una simile situazione.

 

Per Hobbes nello stato di natura tutti hanno diritto a tutto: la conseguenza è il pericolo di un conflitto costante.

 

Secondo Locke invece gli individui hanno diritto solo alle cose di loro proprietà: la vita, i pensieri, il corpo e i beni posseduti.

È la ragione stessa, come legge naturale, a imporre all’uomo di non appropriarsi dei beni che non gli appartengono. Il problema è che non esistono strumenti per difendere la proprietà privata se non esiste uno Stato che scrive le leggi e garantisca che vengano rispettate. In assenza di questa autorità superiore, gli uomini rischiano di entrare in conflitto fra di loro.

Per rimediare a questa possibilità, gli uomini escono dalla natura e, attraverso un accordo creano lo Stato civile. a questo punto di vista Locke concorda dunque con Hobbes, ma con esiti molto diversi.


Per Hobbes gli uomini nello Stato civile rinunciano a tutti i loro diritti e si sottomettono a una autorità assoluta che è superiore alla stessa legge.


Per Locke, invece, lo Stato nasce proprio per garantire quei diritti di cui l’uomo gode nello stato di natura.

 

Concetti chiave del pensiero di Locke:

 

Contrattualismo:

lo Stato civile non rappresenta la condizione naturale dell’uomo, ma nasce in seguito a un patto stretto fra gli individui. Gli uomini dunque entrano nello Stato e si sottomettono alle sue leggi per convenienza, per vedersi garantiti i propri diritti.

 

Giusnaturalismo:

 la legge civile nasce per garantire la legge di natura.

secondo il filosofo infatti, la ragione spinge gli uomini a non appropriarsi delle cose altrui.

 

Stato liberale:

Locke getta il primo fondamento teorico di quello che sarà poi definito stato liberale, ovvero uno stato in cui: 1) esiste la divisione dei poteri 2) nessuno organo di potere si trova al di sopra delle leggi 3) esiste un Parlamento che prende le decisioni in base alla volontà della maggioranza 4) la legittimità dello Stato si fonda sul consenso dei sudditi 5) è garantita la libertà di coscienza 6) Stato e Chiesa sono separati 7) è garantita l’uguaglianza di fronte alla legge.

 

Diritti individuali:

 tutti gli uomini sono per natura uguali e godono di una serie di diritti.

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