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Willhelm Leibniz

Willhelm Leibniz

Nacque a Lipsia, in Germania, nel 1646.

 

Egli immagina una lingua universale, basata su dei simboli predisposti per l’umanità.

Concetto di sostanza: il suo pensiero parte dal concetto di sostanza di Cartesio e Spinoza.

 

Per Leibnitz sostanza indica individualità e indivisibilità e tutto ciò che è esteso è sempre indivisibile, è centro di forza, è immateriale, indipendente, è un punto metafisico che definisce monade.

Il filosofo quindi definisce le monadi: tratta di una particella molto simile agli atomi, ma invece di essere materiale ha una sostanza solo spirituale. È in pratica un’entità da cui nasce il principio di forza e di azione, quello che poi va a muovere tutte le particelle materiali e le rende coscienti.

 

Le monadi sono infinite e immateriali, si supera così la concezione spinoziana” solo Dio è sostanza.

La monade è come un mondo intero che in sé rispecchia Dio e tutto `universo, esprimendo, esprimendolo in tutta la sua particolarità individualità particolare.

 

Le monadi sono semplici, non possono disgregarsi, sono eterne, create da Dio, sono l'universo in una infinità di prospettive.

 

La molteplicità è necessaria perché se Dio avesse voluto creare una monade perfetta, avrebbe creato un suo doppione, cioè possiede prospettive tutte chiare e distinte in sé stessa.

Ogni monade è indipendente dall'altra e la sua storia lo sviluppo della storia che Dio ha realizzato creandola.

 

Per Leibnitz in questo universo non ci sono spazi vuoti, vige la legge della continuità ed esiste un ordine gerarchico in cui ogni sostanza individuale (monade)

si colloca secondo il principio di minore o maggiore chiarezza (con la quale ogni monade si rappresenta).

 

L'universo è continuo, organico, tutto in movimento.

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