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Cartesio

RENATO CARTESIO

Nato nel 1596 in Francia, conosciuto anche come “il padre della filosofia moderna” perché dal suo pensiero prendono le mosse tutti i maggiori pensatori del Seicento e del Settecento.

Studioso di matematica e geometria prima ancora che filosofo, vide nel metodo matematico la via più rigorosa per giungere a verità indiscutibili e pertanto auspicò l’estensione delmetodo matematico alla filosofia, secondo i criteri della «chiarezza e della distinzione».

Cartesio si propose di esaminare da filosofo la validità dell’esigenza geometrica e matematica, movendo dal presupposto che anche la più evidente delle affermazioni aritmetiche potrebbe essere un’illusione, un inganno giocato da un genio maligno, che ci fa apparire come vero e reale ciò che può avere soltanto la illusorietà di un sogno.

il filosofo ritiene di poter trovare una sola realtà capace di sottrarsi al dubbio: 

questa realtà è il pensiero, perché il fatto che il soggetto dubiti, e quindi pensi, garantisce chiaramente l’esistenza del soggetto stesso. «Cogito, ergo sum», «Penso, quindi sono» è la prima salda certezza che il dubbio non può scalfire, proprio perché il dubitare è pensare. 

Ma la certezza di «me pensante», di me come «res cogitans», afferma Cartesio, non mi può dare immediatmente la certezza che i contenuti del mio pensiero, cioè il mondo, i rapporti logici, ecc., siano altrettanto validi.

Per Cartesio l’io deve diventare il principio di ricerca della validità di tutto ciò che lo circonda. 

Egli perciò esamina e studia i contenuti del pensiero, cioè le idee, che divide in tre classi:

  • idee innate, cioè spontaneamente presenti al pensiero;
  • idee avventizie, cioè formatesi attraverso l’esperienza;
  • le idee fittizie, cioè arbitrariamente e composte dal soggetto.

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