NEOPLATONISMO
Neoplatonismo
Movimento di pensiero sviluppatosi dalla metà del 2° sec. d.C. fino alla metà del 6°.
Fu l'ultima scuola filosofica del mondo antico. È caratterizzato dalla tendenza a rinnovare le concezioni del platonismo ed a integrarle con tutto il tesoro di verità che appare ricavabile da ogni altro sistema di filosofia greca e con le molteplici esperienze religiose presenti nella cultura ellenica, riprendendo e sviluppando motivi già apparsi nel platonismo medio e nel neopitagorismo.
Gli uomini del Rinascimento fiorentino svilupparono nuove concezioni, in cui il Mondo assume un aspetto dinamico dove l'uomo altro non é che un gradino intermedio tra l'essere e Dio. L'essere umano non è più visto come qualcosa di casuale o fortuito, ma, al contrario, funzione di una causa, e finalizzato al raggiungimento dell'unità con il resto delle cose attraverso l'intelletto, ultimo gradino prima della Divinità.
L'uomo acquista così una sua dignità perchè, appunto, non più
passivo e supino alla Natura, ma quanto più
attivo tanto più tende alla perfezione.
I principali esponenti del neoplatonismo furono: Niccolò Cusano, Pico della Mirandola e Marsilio Ficino.
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