GIORDANO BRUNO
Giordano Bruno
Filippo Bruno nasce a Nola, una piccola città vicino Napoli, nel 1548 da una nobile famiglia campana.
Tra le sue opere più importanti ricordiamo i dialoghi italiani (a cui appartengono gli scritti: La cena delle ceneri, De l’infinito, universo e mondi e Degli eroici furori) e i poemi latini.
Le opere di Giordano Bruno, al di là della variabilità degli argomenti affrontati, ci riportano costantemente all’interesse primario del filosofo: la natura.
L’universo di Bruno, al contrario di quello che pensavano gli aristotelici o le menti illuminate del suo tempo come Copernico e Galileo, è infinito.
La sua assoluta convinzione era alimentata inoltre da una spiegazione di natura squisitamente teologica: Dio, essendo infinito e potente, non può non aver prodotto un mondo altrettanto infinito e pieno di vita.
Pur non nutrendosi di alcun supporto matematico-scientifico, l’universo di Bruno assumeva le sembianze rivoluzionarie con cui la contemporaneità l’ha definito e immaginato.
Era infatti: “aperto”, immagina un universo senza fine;
- popolato da infiniti mondi e infinite creature;
- senza un centro e uguale in ogni sua parte.
Bruno toglie, dunque, l’uomo e la Terra dal centro.
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